Il passato presente by Luciano Canfora

Il passato presente by Luciano Canfora

autore:Luciano Canfora
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Luciano Canfora, Storia, Storia antica, Antica Grecia
editore: Sandro Teti editore
pubblicato: 2022-01-15T00:00:00+00:00


Processo al monoteismo. Il focolaio dell’ intolleranza

«La bomba all’Étoile ha chiuso Parigi in una morsa di terrore» scriveva vent’anni fa, il 20 agosto 1995, Igor Man, su La Stampa di Torino in un elzeviro intitolato Maometto e le nostre paure. E ancora: «L’apertura al culto della moschea di Roma, gli arresti di presunti terroristi islamici prima a Roma, poi a Milano, l’orrificante lotta al coltello in Algeria tra militari e “barbuti”, l’attentato a Mubarak in furiosa lotta contro gli integralisti egiziani». Cambiati alcuni nomi, sembra la cronaca di oggi. La diagnosi suggerita da Man era: «Smaltita la sbornia del consumismo che aggrava l’ignoranza poiché la vita facile allontana dai giornali, dai libri, dalla riflessione pura e semplice, cominciamo ad accorgerci che non esistiamo solo noi, che gli immigrati sono la cima di una immensa massa montagnosa, chiamata Sud. Il Sud del Mediterraneo, del mondo occidental-cristiano. Un Sud povero, arrabbiato. Fatto di persone che si sentono tradite. Da noi: dall’Europa egoista, catafratta nel suo declinante benessere». Il pezzo, ricco di suggerimenti bibliografici, aveva come occhiello: Per non demonizzare l’islam.

Oggi questo genere di diagnosi, che peraltro andrebbe resa meno schematica e arricchita di fattori quali l’appoggio Usa ai talebani afghani contro il governo laico pro-sovietico, la complicità tra l’Occidente sedicente cristiano e le oligarchie ipermusulmane e straricche come quella saudita ovvero con semidittature fondamentaliste quale la Turchia di Erdogan, non basta più: non ci soddisfa. E se formulata in quel modo manicheo, appanna anche il fondo di verità che pur contiene.

La questione che ancora oggi si agita è dunque se l’elemento religioso sia il fattore scatenante e determinante della guerra in atto, guerra che è andata molto avanti rispetto agli anni in cui Man si esprimeva in quel modo; o se la religione sia il veicolo primordiale con cui si esprimono fattori di altro genere, soprattutto materiali. Va da sé che le religioni hanno una forza mobilitante che nessun movimento politico riesce a eguagliare se non facendosi esso stesso religione o «mistica» (il nazismo, ad esempio), ma ciò non deve farci perdere di vista che esse si sviluppano a partire da fattori concreti e profondi. Fattori che, in determinati periodi storici, prendono quella forma, e in alcuni casi conseguono un successo travolgente.

Questo accadde all’islam, la cui espansione tra VII e IX secolo dalla Mesopotamia alla Spagna fu altrettanto travolgente quanto lo era stata, nella stessa area geografica, la diffusione del cristianesimo tra IV e V secolo. L’Alessandria – metropoli mediterranea per eccellenza – del tempo di Filone Ebreo e di Caligola e poi di Caracalla, dilaniata da conflitti tra masse ellenistico-pagane e minoranza ebraica, cedette dopo secoli il passo alla Alessandria dei terribili vescovi cristiani Teofilo e Cirillo (distruttore il primo del Serapeo e istigatore dell’assassinio di Ipazia il secondo). E questa Alessandria fanaticamente cristiana fu a sua volta cancellata, se così si può dire, dalla Alessandria di Amr, distruttore – secondo una leggenda sorta molto dopo – dei libri «diversi dal Corano» conservati ancora nella città che era stata simbolo e vanto della realtà bibliotecaria.



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